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Era il 1° novembre 1957 quando Rosemarie Nitribitt veniva trovata strozzata nel proprio appartamento di Francoforte. La prematura scomparsa della cocotte di lusso, famosa per la clientela di magnati dell'industria e per l'inseparabile Mercedes 190SL, ebbe un forte impatto mediatico: i giornali si prodigarono in rivelazioni piccanti e le indagini sul delitto appassionarono per mesi l'opinione pubblica della Germania occidentale. Tuttavia, come nel caso italiano della ventunenne Wilma Montesi (1953), l'assassino è rimasto ignoto. Da protagonista di un episodio di cronaca nera, Rosemarie è diventata il simbolo di ciò che sta dietro la facciata del miracolo economico tedesco grazie all'interpretazione critica che il giornalista Erich Kuby diede del delitto e del suo contesto. Questa è stata accolta con enorme successo sia nella versione cinematografica (La ragazza Rosemarie, 1958, regia di Rolf Thiele) sia in quella narrativa.